L’azione legale intrapresa nei confronti di Coinbase sostiene che l’exchange abbia violato le leggi sulla privacy in Illinois quando ha raccolto e archiviato le impronte digitali e le scansioni facciali degli utenti.
Il 1° maggio è stato depositato in un tribunale appartenente al distretto Californiano un atto di querela da parte di un utente del famoso Exchange: Coinbase infatti avrebbe acquisito i dati biometrici con modalità che violerebbero le leggi sulla privacy attualmente vigenti in Illinois.
BIPA, che è attualmente l’unica legislazione che rende illegale per le aziende private utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale per identificare e tracciare le persone senza il loro consenso, ha richiesto a Coinbase di ottenere l’autorizzazione dagli utenti durante la raccolta dei loro dati biometrici. Coinbase avrebbe dovuto anche fornire lo scopo per la raccolta di tali dati, per quanto tempo sarebbero stati archiviati, come sarebbero stati utilizzati e come li avrebbe distrutti in modo permanente.
“Coinbase non aveva una chiara linea di condotta scritta, che stabilisse un programma di conservazione e linee guida per la distruzione permanente delle informazioni biometriche“, sostiene l’accusa.
L’istanza afferma che Coinbase avrebbe dovuto “distruggere definitivamente” i dati biometrici poiché tali informazioni vengono normalmente utilizzate al solo scopo di aprire l’account.
Seguiremo gli sviluppi di questa vicenda, ancora una volta i dati privati vengono messi in discussione e anche se in questo caso specifico si tratta di una questione tutta americana, non è escluso che il caso venga preso come esempio da seguire anche in altri paesi nel mondo.