Durante questa ultima settimana, il mercato degli ETF Bitcoin ha registrato un’impennata senza precedenti, con afflussi di 555,9 milioni di dollari, il dato più alto dal luglio dello stesso anno. Questa crescita è stata guidata da nomi di rilievo come il Wise Origin Bitcoin Fund di Fidelity, che ha attratto 239,3 milioni di dollari in un solo giorno, e il Bitwise Bitcoin ETF Trust, che ha visto afflussi di 100,2 milioni di dollari. Anche iShares Bitcoin Trust di BlackRock ha registrato performance significative, con afflussi giornalieri di 79,5 milioni di dollari e oltre un miliardo nel corso della settimana.
L’aumento degli afflussi coincide con la crescita del prezzo di Bitcoin, che ha toccato i 67.690 dollari entro metà ottobre. La crescita delle masse gestite (AUM) da questi ETF ha raggiunto i 63,8 miliardi di dollari, un nuovo massimo storico. Secondo l’analista Rachael Lucas, i tassi di interesse bassi globali stanno spingendo gli investitori verso asset alternativi come Bitcoin.
Ma nel mondo DeFi, come si sta riflettendo tutto questo?
Soprattutto sul lato delle commissioni sembra ci sia un mercato in stallo.
Nell’ultimo mese, infatti, le commissioni generate dai protocolli DeFi sono scese a 218 milioni di dollari, segnando un minimo annuale e un calo rispetto ai 486 milioni di marzo. Questo dato suggerisce un possibile spostamento di interesse verso altri settori crypto, come le memecoin (ancora una volta! ne parliamo anche in questo approfondimento).
Un esempio di difficoltà nel settore è il lancio di World Liberty Financial, supportato dall’ex presidente Trump, che ha raccolto “solo” 13,2 milioni di dollari su un obiettivo di 300 milioni. Il progetto punta a lanciare una piattaforma di prestito DeFi su Scroll, una rete Ethereum Layer 2. Nonostante il calo generale, protocolli consolidati come Lido, Uniswap e Aave (gli storici, per intenderci) continuano a mantenere rilevanti flussi di commissioni, segnalando che i servizi core DeFi mantengono l’interesse degli utenti.
Ma c’è un segnale importante da tenere in considerazione sui movimenti di Bitcoin che magari non tutti hanno notato:
Il 14 ottobre scorso è stato segnato da liquidazioni allo scoperto per oltre 205 milioni di dollari sui principali exchange, il dato più alto degli ultimi due mesi. La crescita del prezzo di Bitcoin ha contribuito a mantenere alta la pressione sui venditori allo scoperto, portando BTC a guadagni settimanali dell’8%. Questo movimento ribassista ha ribaltato il trend negativo che aveva caratterizzato l’inizio di ottobre, storicamente un mese favorevole per Bitcoin.
E putacaso, il Chicago Mercantile Exchange (CME) ha visto un picco record nell’interesse aperto sui futures Bitcoin, raggiungendo 12,26 miliardi di dollari il 18 ottobre 2024. L’interesse aperto (OI) rappresenta la somma dei contratti futures non ancora regolati e la sua crescita evidenzia l’aumento delle posizioni istituzionali su BTC. Questo trend suggerisce una crescente fiducia da parte degli investitori istituzionali nella continua crescita o volatilità dei prezzi di Bitcoin.
Insomma, come in un sapiente movimento di scacchi, ognuno fa il proprio gioco prevedendo imminenti movimenti di mercato. Quale sarà la direzione?