Recentemente, il Wall Street Journal ha riportato che i procuratori statunitensi e il Dipartimento del Tesoro stanno esaminando Tether, il principale emittente di stablecoin al mondo con la crypto moneta USDT. L’articolo sostiene che gli Stati Uniti stiano valutando potenziali sanzioni contro Tether, ipotizzando una possibile minaccia alla stabilità del dollaro nel mercato digitale. Tuttavia, questo non è il primo episodio in cui Tether è al centro di un’ondata di FUD (Fear, Uncertainty, and Doubt, ossia Paura, Incertezza e Dubbio), generando dubbi e preoccupazioni su larga scala.
Per chi è meno avvezzo a questo termine: il FUD è una strategia nota nei mercati per seminare sfiducia e ansia tra gli investitori. Spesso, queste notizie allarmistiche portano a reazioni impulsive che influenzano il mercato e possono avvantaggiare chi specula sulle fluttuazioni del prezzo.
Tether, in particolare, è stato oggetto di numerose ondate di FUD in passato, con articoli pubblicati proprio dal Wall Street Journal che hanno sollevato dubbi simili senza mai portare a risvolti concreti. Un esempio risale al 2021, quando il WSJ fece leva su presunti rischi legati alle riserve di Tether, senza però produrre prove sostanziali. Oggi, il pattern sembra ripetersi, con notizie che lasciano più domande che risposte.
In risposta alle recenti notizie, Paolo Ardoino, CEO di Tether, ha fatto una mossa significativa. Sul palco di PlanB Forum a Lugano, un evento di prestigio internazionale dedicato a Bitcoin e al mondo delle criptovalute, Ardoino ha presentato pubblicamente la Treasury di Tether, dimostrando la trasparenza e la solidità dell’azienda davanti a un pubblico di alto livello. Ardoino ha sottolineato come Tether sia da anni un pilastro di stabilità per gli investitori nel settore cripto, garantendo liquidità e sicurezza in un mercato noto per la sua volatilità.
JUST IN : Tether CEO confirms their reserves hold a total of 82,454 BTC and 48.3 tons of gold. 💰📈 #Tether #Bitcoin @LuganoPlanB pic.twitter.com/QRCi1hqMO2
— Tran Hung (@spaftu) October 26, 2024
Ma allora, perché tanto FUD attorno a Tether? Chi potrebbe essere infastidito dalla presenza di una stablecoin così radicata? Con l’ingresso di fondi istituzionali nel mercato cripto, alcuni dei quali supportati da entità legate ai tradizionali circuiti finanziari, Tether potrebbe rappresentare una “minaccia” alla loro influenza. Infatti, queste istituzioni vedono l’adozione crescente delle stablecoin come un trasferimento del potere economico verso modelli decentralizzati e indipendenti.
A differenza delle banche, che operano in un sistema centralizzato e regolamentato, Tether ha costruito il proprio ecosistema su blockchain, proponendosi come una valida alternativa alla finanza tradizionale. Questa posizione le ha garantito una popolarità crescente tra i piccoli e medi investitori, ma potrebbe non essere vista di buon occhio dai nuovi grandi player entrati di recente nel settore. La possibilità di generare pressione regolatoria potrebbe, quindi, favorire una minore concorrenza nel campo delle stablecoin, lasciando maggior spazio a emittenti con legami istituzionali.
Ad ogni modo, Tether ha mantenuto sempre il proprio impegno nel fornire un supporto trasparente alla comunità cripto. Sarà interessante vedere gli sviluppi nei prossimi giorni e in prospettiva di un’attesissimo mercato rialzista dopo anni di bear market.