Il liquid staking è un’evoluzione del classico staking, un processo che consente agli utenti di bloccare una certa quantità di criptovalute in una blockchain per contribuire alla sicurezza della rete e, in cambio, ricevere delle ricompense. Tuttavia, a differenza dello staking tradizionale, nel liquid staking l’utente può mantenere una certa “liquidità” sui suoi fondi bloccati. In parole semplici, il liquid staking permette di mettere in staking le proprie criptovalute senza rinunciare alla possibilità di utilizzarle altrove.
Immagina il liquid staking come un deposito bancario vincolato, ma con un accesso anticipato a una parte del capitale. Invece di bloccare completamente i tuoi fondi, ricevi un token “liquido” rappresentativo dell’importo che hai messo in staking. Questo token può essere scambiato, venduto o utilizzato per altre attività di finanza decentralizzata (DeFi), offrendoti maggiore flessibilità.
Ma come funziona il liquid staking? Nel liquid staking, quando un utente mette in staking una criptovaluta, riceve quindi un token derivativo, spesso chiamato token “staking liquido” o “liquid staking token” (LST). Questo token rappresenta il valore bloccato, incluso l’importo iniziale e le eventuali ricompense accumulate nel tempo.
Ma facciamo un esempio pratico per capire meglio. Supponiamo di utilizzare Ethereum per il liquid staking. Un utente mette in staking 1 ETH attraverso una piattaforma qualunque di liquid staking. In cambio, riceve un token liquido come stETH (si chiama davvero così!), il quale rappresenta l’ETH bloccato. Il valore di stETH aumenta man mano che si accumulano ricompense, quindi anche se l’utente non ha accesso diretto all’ETH in staking, può comunque vendere o scambiare stETH sul mercato, mantenendo un certo grado di liquidità.
Se volessimo fare un paragone con qualcosa di più comune e tradizionale, possiamo paragonarlo a un conto deposito con interessi. Mettiamo che tu blocchi i tuoi risparmi per ottenere un tasso d’interesse, ma la banca ti dà un “certificato di deposito liquido” che rappresenta quei fondi. Con questo certificato, puoi ottenere un prestito o usarlo come garanzia per altri investimenti. Allo stesso modo, il liquid staking ti permette di guadagnare ricompense senza rinunciare alla possibilità di usare il valore dei tuoi fondi. Semplice.
Come in tutte le opportunità finanziarie, crypto o meno, il liquid staking ha vantaggi come:
- La maggiore flessibilità: puoi utilizzare i fondi anche durante lo staking.
- Puoi massimizzazione dei guadagni: si possono generare ricompense da più piattaforme.
- Aumento della liquidità: è possibile vendere i token derivativi per ottenere liquidità immediata.
ma anche svantaggi come:
- il rischio di volatilità è uno svantaggio importante: il valore dei token liquidi può fluttuare.
- dipendenza dalla piattaforma: si è esposti ai rischi e alla sicurezza della piattaforma di liquid staking. Dopotutto stai “mandando” i tuoi fondi su un sito che non puoi controllare direttamente.
Se invece volessimo fare l’esempio più importante nel mercato crypto del liquid staking, certamente è quello di Lido e stETH.
Uno degli esempi più popolari di liquid staking è, infatti, Lido, una piattaforma che consente di fare staking di Ethereum in modo “liquido”. Lido permette di depositare ETH, ricevendo in cambio stETH, un token che rappresenta il deposito effettuato. Man mano che lo staking accumula ricompense, il valore di stETH aumenta proporzionalmente.
Come operare con il Liquid Staking? Ecco un semplice diagramma per capire passo-passo come muoversi:
Il liquid staking rappresenta un’evoluzione interessante nel mondo delle criptovalute, soprattutto per chi cerca di ottimizzare il proprio capitale senza sacrificarne la flessibilità. È essenziale però comprendere i rischi associati e scegliere piattaforme affidabili, come Lido per Ethereum o altre soluzioni ben note nel settore DeFi. Il liquid staking grazie alla sua accessibilità può diventare uno strumento potente ma anche molto rischioso, soprattutto se viene improvvisato.