Nel mondo della DeFi esistono moltissimi concetti senza cui l’ecosistema non potrebbe funzionare e progredire. Esistono gli oracoli, che forniscono dati e prezzi presenti al di fuori della Blockchain, esistono i Governance token, per la gestione dei protocolli in maniera decentralizzata ed esistono i cosiddetti Wrapped Token.
I Wrapped Token sono un modo per collegare i token e/o i coin di diverse blockchain in maniera semplice ed efficace. L’esempio più intuitivo che si fa riguarda a questo particolare tipo di token sono i WBTC: i Wrapped BTC seguono lo standard ERC20 e permettono di utilizzare Bitcoin all’interno della DeFi di Ethereum aumentando l’interoperabilità e la liquidità tra le reti. Come? Depositando i BTC da convertire all’interno di un conto custode questi saranno bloccati e verrà emesso un token con collateralizzazione 1:1 rispetto alla quantità depositata. Il custode può essere un ente centralizzato, vedi Wrapped Bitcoin soggetti a controlli KYC/AML, o degli SmartContract come su RenProtocol, che sfrutta la RenVM come ente decentralizzato, trustless e permissionless per emettere renBTC.
Gli use case dei Wrapped token sono molto interessanti perché permettono di guadagnare un rendimento all’interno delle piattaforme DeFi continuando ad esporsi al prezzo dell’asset sottostante. I WBTC al momento hanno una capitalizzazione di 15 miliardi, dimostrando l’interesse per l’utilizzo di Bitcoin nell’ecosistema Ethereum.
Curiosità: Un altro esempio di Wrapped Token sono i WETH. I Wrapped Ethereum sono dei token “speciali” perché avvolgono gli Ether con lo standard ERC20. Infatti, dal momento che gli ETH sono stati creati prima che lo standard ERC20 emergesse, è nata la necessità di “avvolgere” anche la moneta base della rete per poterla utilizzare nella DeFi.
Credits Gianmarco Guazzo
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