Signature Bank, banca statunitense con sede a New York e particolarmente vicina al settore crypto, è stata chiusa dalle autorità di regolamentazione statali, secondo un annuncio della Federal Reserve.
La notizia è stata annunciata dal sovrintendente Adrienne A. Harris in una dichiarazione di ieri 12 marzo. Il regolatore di New York ha preso possesso di Signature Bank ai sensi della Sezione 606 della legge bancaria di New York e ha incaricato la Federal Deposit Insurance Corporation degli Stati Uniti di gestire il processo assicurativo.
La Federal Reserve ha spiegato in questa dichiarazione lanciata proprio ieri, alla vigilia della riapertura dei mercati, che la decisione di chiudere la banca è stata presa con la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) degli Stati Uniti per proteggere l’economia statunitense e rafforzare la fiducia del pubblico nel sistema bancario.
@federalreserve @USTreasury @FDICgov issue statement on actions to protect the U.S. economy by strengthening public confidence in our banking system, ensuring depositors’ savings remain safe: https://t.co/YISeTdFPrO
— Federal Reserve (@federalreserve) March 12, 2023
Questa mossa sembra chiaramente l’ennesimo tentativo da parte della FED per limitare i deflussi dei depositanti e prevenire ulteriori corse agli sportelli.
Nel frattempo, questo week end si sono rimbalzate molte notizie che hanno mirato per lo più a tranquillizzare gli animi soprattutto per il coinvolgimento di Circle e la stablecoin USDC in merito al fallimento della Silicon Valley Bank, come riportato anche in questo nostro articolo. Le rassicurazioni di queste ultime ore puntano al fatto che il 100% dei depositi di SVB è al sicuro e sarà disponibile all’apertura delle banche nella giornata di oggi.
Anche la FED comunica di aver creato un programma di emergenza da 25 miliardi di dollari per sostenere tutti i depositi nelle banche, anche per i conti superiori alla copertura FDIC.
Abbiamo trovato infine molto interessante questo approfondimento, uno studio ben fatto e su dati oggettivi, che oltre a fare una disamina su quanto sta accadendo (una sorta di “nuova 2008” ricordando il fallimento di Lehman Brothers), punta l’attenzione sugli “attori” che sembrano si siano mossi in anticipo: come Peter Thiel, colui che ha creato Paypal insieme a Elon Musk e che stranamente sembra essere stata la prima voce a consigliare alle startup di ritirare i loro soldi dalla SVB, mettendo in ginocchio la banca con un effetto domino.
Non solo, ma anche lo stesso Elon Musk che prontamente si è dichiarato disponibile ad acquistare la Silicon Valley Bank. Per altro già da tempo aveva apertamente parlato della sua idea di lanciare un progetto Social + Banca digitale, sulla falsariga della cinese WeChat.
Insomma, dall’analisi fatta e dagli spostamenti di liquidità e comunicazioni anticipate, le cose sembrano “combaciare”. Che ci sia stata una mossa pianificata? Seguiamo gli eventi e riportiamo i dati che ci verranno forniti nelle prossime ore.