Con l’arrivo di ottobre, storicamente un mese positivo per il mercato delle criptovalute, gli investitori guardano con attenzione alla possibilità di una nuova bullrun di Bitcoin. Il termine “Uptober” è diventato un mantra per gli ottimisti del settore, soprattutto alla luce degli ultimi sviluppi che sembrano indicare una nuova fase di rialzo per il re delle criptovalute.
Ma cosa sta accadendo davvero dietro le quinte? Vediamolo insieme.
Partiamo dai fattori macroeconomici. Uno dei principali elementi di spinta per il prossimo ciclo rialzista potrebbe essere legato agli sviluppi istituzionali. Secondo il CEO di CleanSpark, Zach Bradford, Bitcoin potrebbe raggiungere nuovi massimi nei prossimi 18 mesi, con un picco potenziale vicino ai 200.000 dollari. Bradford sottolinea come le elezioni presidenziali negli Stati Uniti avranno un ruolo cruciale: l’importante non sarà tanto il vincitore, quanto la riduzione dell’incertezza post-elezioni, che storicamente ha avuto un impatto positivo sui mercati.
Inoltre, il recente taglio dei tassi della Federal Reserve ha già portato a un aumento dei flussi verso gli ETF spot di Bitcoin. In particolare, il 27 settembre ha visto un afflusso di oltre 400 milioni di dollari, un segnale chiaro di rinnovato interesse istituzionale. BlackRock, Fidelity e altre grandi società finanziarie stanno puntando forte sugli ETF, creando nuove opportunità per gli investitori che cercano esposizione a Bitcoin con meno rischi rispetto al trading spot.
Intanto però, Il lancio di missili iraniani verso Israele rappresenta un’escalation che può alimentare incertezza e volatilità, elementi chiave che influenzano le scelte degli investitori. Questo lo abbiamo visto icon un ribasso dei prezzi proprio in queste ultime 48 ore come risposta “shock”, ma le criptovalute, spesso considerate un “rifugio sicuro” in tempi di crisi, tendono a vedere un aumento dell’interesse e del valore durante questi momenti di tensione geopolitica.
L’alleanza USA-Israele e l’appoggio della Russia verso l’Iran complicano ulteriormente la situazione, generando un contesto di scontro tra superpotenze. Gli Stati Uniti, sostenitori di Israele, potrebbero rispondere con sanzioni economiche che avrebbero impatti diretti sul commercio internazionale e sui mercati finanziari. Allo stesso tempo, la Russia, in alleanza strategica con l’Iran, potrebbe vedere rafforzati i propri legami economici con Teheran, portando a nuove dinamiche che influenzerebbero la finanza globale, incluso il settore crypto, che viene sempre più utilizzato per aggirare le sanzioni.
Tuttavia i grandi fondi istituzionali non temono guerra e mercati, arriva proprio nella giornata di ieri, infatti, il deposito ufficiale del Bitwise XRP ETF sulla piattaforma della SEC (U.S. Securities and Exchange Commission), un passo importante verso l’introduzione di un fondo negoziato in borsa basato su XRP. Il documento segnala che la registrazione è stata accettata il 2 ottobre 2024, segnando un ulteriore sviluppo nell’espansione dei prodotti finanziari crypto negli Stati Uniti.