Conoscere la definizione di tutti i termini che puoi trovare nello spazio finanziario ti aiuta a valutare il tipo di investimento che meglio si adatta alle tue esigenze. Quando si tratta di crypto, ci sono molti termini ereditati dallo spazio finanziario tradizionale, dal momento che coinvolgono anche attività finanziarie e denaro. Questi termini vengono maggiormente utilizzati nell’ambito bancario, quando si parla di fornire prestiti ad aziende o persone fisiche.
APR e APY sono comunque due termini che non puoi non conoscere, soprattutto se ti interessi di crypto e del mondo CeFi e DeFi: l’APR deriva dall’inglese Annual Percentage Rate, o tasso annuo equivalente (TAE), mentre l’APY deriva dall’inglese Annual Percentage Yield. Andiamo ad approfondirne qui di seguito il significato mettendoli a confronto, capendo cosa implicano e le principali differenze che intercorrono.
Cos’è l’APR?
Come anticipavamo, APR sta per “Annual Percentage Rate”, o interesse percentuale annuo, ed è uno degli acronimi più importanti che puoi trovare quando si tratta di attività di staking, borrowing, lending e liquidity mining. APR è l’abbreviazione di tasso percentuale annuo, che significa fondi annuali che ottieni come interessi di investimento. Questo di solito include eventuali costi o commissioni aggiuntivi che devi pagare lungo il percorso, ma non incorpora la capitalizzazione.
L’APR è un semplice tasso di interesse, quindi il tuo profitto dipende direttamente dall’investimento originale.
Ecco come calcolare l’APR:
dove
P — investimento principale
R — tasso di interesse (annuale)
T — tempo (di solito, numero di anni)
Ma facciamo un esempio: Se investi 1.000 € con un tasso di interesse annuo del 10%, otterrai 1.100 € entro la fine del primo anno, 1.200 € entro la fine del secondo anno e 1.500 entro la fine del quinto. Quindi il tuo investimento crescerà costantemente di circa il 10% rispetto all’investimento originale ogni anno, sempre se non reinvesti il capitale guadagnato, e questo è argomento del prossimo paragrafo.
Cos’è l’APY?
L’APY si applica anche ai prodotti finanziari, ma è molto diverso rispetto all’APR. APY sta per “annual percentage yield” o rendimento percentuale annuo, che è il tasso di rendimento effettivo guadagnato su un investimento, considerando l’interesse composto.
L’interesse composto, a differenza di quello semplice, consente agli investitori di ottenere interessi sugli interessi, aggiungendo il loro profitto alla somma iniziale dell’investimento. Ad esempio, nel mondo DeFi, puoi ottenere i premi per lo staking e aggiungerli alle coin/token complessivi in staking in modo da ricevere un profitto maggiore la volta successiva.
Ad aggiungersi a queste definizioni, c’è quella del periodo di composizione, ossia se la somma guadagnata viene reinvestita giornalmente, settimanalmente, mensilmente o annualmente e così via.
Formula per calcolare l’APY (Annual Percentage Yield)
Entrare direttamente all’interno della formula matematica non ha propriamente senso se non siete un matematico, ma in ogni caso lascio un’immagine esplicativa e una legenda qui sotto:
dove:
r — tasso di periodo
n — numero di periodi di composizione
Ma facciamo un esempio: Diciamo che investi gli stessi 1.000 € di prima, ma aggiungi la composizione al tutto. Il tuo interesse composto è del 10%, con la capitalizzazione giornaliera; cosa vuol dire?
Che con 1000 € di investimento iniziale / 365, che è il numero dei giorni dell’anno per ottenere il tasso d’interesse giornaliero = 0,27 €, che aggiungerai ai tuoi 1000 € il giorno dopo per rifare il calcolo.
Quindi il giorno dopo dovrai prendere 1000, 27 € come investimento iniziale, dividerlo nuovamente per il numero dei giorni e così via.
Così facendo otterrai circa 1.105 € entro la fine del primo anno, 1.221 entro la fine del secondo anno e 1.648 entro la fine del quinto. Inoltre, maggiore è il tasso di interesse e maggiore è il tempo impiegato, migliore sarà il risultato.
In poche parole, il tasso di interesse viene calcolato non solo sul capitale ma anche sugli interessi accumulati nel tempo.
Qual è la differenza tra APY e APR?
APY e APR potrebbero sembrare molto simili, e in realtà ci sono alcune somiglianze, ma ci sono anche alcune differenze fondamentali che possono permetterti di capire meglio quale tipo di investimento potresti preferire.
APR e APY nelle crypto non sono molto diversi da APR e APY nei mercati finanziari tradizionali. Tuttavia, noterai che i tassi d’interesse sono generalmente più alti in questo mercato, specialmente quando si tratta di opportunità DeFi. Ciò accade soprattutto per due motivi:
- Rischi estremamente più elevati
- Meno o nessun intermediario
Quindi, se ti senti abbastanza a tuo agio con attività di investimento che non comportano semplicemente ordini di acquisto e vendita, la differenza tra APY e APR sarà estremamente utile.
Entrambi sono espressi in percentuale ed entrambi si riferiscono a tassi di interesse. La differenza fondamentale è che mentre l’APR è considerato un semplice calcolo degli interessi applicato sullo stesso investimento iniziale, l’APY implica invece la capitalizzazione degli interessi e quindi l’applicazione dei tassi su investimenti maggiorati a seconda del periodo di composizione, il che causa un maggiore ritorno sugli investimenti anche a parità di percentuale dei tassi.
Per essere chiari, meglio un APY del 10% che un APR dello stesso ammontare.
Ma la cosa non finisce qui, perché oltre ad avere un ritorno sugli investimenti, c’è la possibilità di quello che viene definito crypto lending, che tiene conto di questo genere di calcoli sui tassi di interesse ma da differenti prospettive: quello del prestatore e quello del richiedente.
Vediamo quali sono:
La prospettiva del richiedente (borrower)
Se sei il borrower, preferirai sicuramente un interesse più basso. Questo è ovvio, se pensi che l’interesse sia, in questo caso, la somma di denaro aggiuntiva che devi restituire dopo il capitale, cioè la somma di denaro che hai inizialmente preso in prestito.
Nonostante questo, come mutuatario, dovresti considerare la possibilità che ci siano altri costi, di diverso tipo, come quelli del margine, ossia la somma da lasciare nello smart contract, o nel wallet del servizio centralizzato da te scelto a copertura del tuo prestito, che se non ripagato secondo i termini, verrà quindi soddisfatto dal tuo margine.
Ecco perché dovresti sempre considerare di avere un piano specifico prima di prendere in prestito nelle crypto come nei mercati tradizionali.
La prospettiva del prestatore (lender)
Se sei il lender, sarai interessato a ricevere l’importo più alto dei tassi di interesse del mercato in cui operi o della piattaforma sulla quale ti appoggi per questi servizi.
Questo perché, in questo caso, i tassi di interesse rappresentano la quantità aggiuntiva di asset che guadagnerai per il semplice motivo che hai prestato le tue crypto.
Ma anche in questo caso ci sono alcuni elementi di cui tenere conto.
Considera che l’APY rappresenta la soluzione migliore per ciò che puoi effettivamente guadagnare, ma alcune piattaforme non condividono direttamente informazioni chiare sull’APY.
Ad esempio, puoi trovare servizi o piattaforme decentralizzate o centralizzate che utilizzano APR e APY come sinonimi, quindi dovresti assicurarti che il tasso di interesse che guadagni nel tempo sia incluso per guadagnare interessi aggiuntivi.
Oppure potresti dover scegliere tra protocolli di tassi di interesse fissi e flessibili: quando i tassi di interesse sono flessibili, variano in base alla maggiore o minore domanda degli asset in cui stai investendo, mentre quelli fissi di solito richiedono standard di prelievo e immissione dei fondi predefiniti, come l’ammontare di giorni che devono passare prima di un prelievo.
Conclusione
Diversi prodotti finanziari disponibili nelle crypto ti consentono non solo di effettuare ordini di acquisto e vendita, ma anche di trovare molte opportunità per gestire e ottenere il massimo dai tuoi investimenti.
Staking, liquidity mining, lending e borrowing sono solo alcuni degli strumenti più semplici oggi disponibili per il grande pubblico a costi molto ridotti e dai guadagni vantaggiosi, a parità di rischio ovviamente. Ma più prodotti richiedono più conoscenza: gli appassionati di crypto che vogliono beneficiare di tutte queste opportunità dovrebbero sempre conoscere i diversi aspetti da considerare.
Ne vale la pena: le crypto ti consentono di acquistare, vendere, detenere, prendere in prestito, prestare i tuoi beni per guadagnare interessi e molto altro ancora per permetterti di avere il pieno controllo sulla tua attività finanziaria. Ma una profonda conoscenza del mercato dovrebbe essere sempre il punto di partenza.
In particolare, tutti quei prodotti finanziari che prevedono tassi di interesse utilizzano una terminologia specifica che dovresti conoscere per comprendere perfettamente le opportunità e i costi più evidenti e nascosti di ogni attività.
APR e APY fanno parte di questa terminologia e la loro importanza per prestatori, mutuatari e risparmiatori di crypto è il motivo per cui abbiamo approfondito l’argomento in questo articolo.
Ricorda dunque:
- APR = tasso di interesse solo sul capitale iniziale;
- APY = tasso di interesse sia sul capitale iniziale che sugli interessi prodotti nel tempo.
(Tutte le opinioni espresse sopra sono opinioni personali dell’autore e non dovrebbero costituire una base per prendere decisioni di investimento, né essere interpretate come una raccomandazione o un consiglio per impegnarsi in transazioni di investimento.)