La realtà virtuale (VR) sta rivoluzionando diversi settori, tra cui l’assistenza sanitaria, l’istruzione, il settore immobiliare e l’intrattenimento. Grazie ai visori VR, gli utenti possono immergersi in simulazioni tridimensionali di ambienti reali o immaginari, creando una realtà artificiale attraverso l’uso di hardware e software appositi. I visori VR sono dotati di display ad alta risoluzione e sensori per rilevare la posizione e l’orientamento della testa.
Tuttavia, l’uso della tecnologia VR solleva alcune preoccupazioni, soprattutto per la salute degli occhi e del cervello. L’affaticamento degli occhi è uno dei principali effetti collaterali riportati dagli utenti, poiché i muscoli oculari si affaticano nel cercare di concentrarsi sulle immagini immersive visualizzate nel visore VR. L’uso di un visore VR può influenzare l’interazione tra cervello e occhi, costringendo il cervello a elaborare le informazioni visive in modo diverso. Sebbene non ci siano prove scientifiche di danni agli occhi causati dai visori VR negli adulti, alcuni studi indicano che l’uso prolungato della tecnologia potrebbe contribuire allo sviluppo della miopia nei bambini, proprio come farebbe una TV o un computer se passassero lunghe ore vicino allo schermo. Inoltre, alcuni ambienti VR potrebbero non essere appropriati per i bambini o troppo traumatici da elaborare. Per prevenire potenziali effetti psicologici, la maggior parte dei produttori ne vieta l’uso da parte di bambini di età inferiore a 13 anni.
Altre preoccupazioni riguardano l’affaticamento visivo digitale causato dalla differenza tra la distanza virtuale e quella percepita e dalla ridotta frequenza delle palpebre durante l’utilizzo dei visori VR, che può portare a secchezza oculare e dolore. Ad esempio, quando ci concentriamo sulla realtà virtuale, tendiamo a sbattere le palpebre meno del solito. Le ricerche mostrano che i portatori di lenti a contatto hanno maggiori probabilità di provare secchezza quando utilizzano visori VR.
Alcuni utenti possono sperimentare vertigini e nausea, noti come “cybersickness” o “cyber nausea“, a causa delle differenze percettive tra il movimento degli occhi e il movimento del corpo nel mondo virtuale. Chi indossa un visore VR sperimenta lo stesso disorientamento fisico di quando si viaggia in nave: gli occhi seguono movimenti sullo schermo dei visori, senza però che il corpo li esegua, andando in disaccordo con le percezioni che arrivano dagli altri sensi.
Nonostante questi effetti collaterali, i produttori di visori VR stanno lavorando per migliorare la tecnologia e mitigare i problemi legati alla salute degli occhi, migliorando aspetti come la risoluzione e il design delle lenti per mitigare questo problema. Alcuni consigli per proteggere la vista durante l’uso dei visori VR includono fare pause regolari per riposare gli occhi, regolare luminosità, messa a fuoco e contrasto, evitare di posizionarsi troppo vicino allo schermo e fare attività all’aperto per limitare il tempo trascorso davanti ai visori.
Nello specifico gli esperti Lenstore consigliano:
- Sbattere le palpebre regolarmente, per ridurre al minimo affaticamento e secchezza.
Roshni Patel, responsabile ai servizi di Lenstore, spiega che:
“Quando si usa la tecnologia VR, è bene assicurarsi di fare delle pause regolari e guardare oggetti lontani. Eseguire questo esercizio: ogni 20 minuti, guardare qualcosa distante 6 metri per 20 secondi; usare sedute comode e non troppo vicino allo schermo“.
- Fare pause regolari per prevenire l’affaticamento degli occhi o altri effetti collaterali.
- Regolare luminosità, messa a fuoco e contrasto in modo tale che gli occhi non si sforzino troppo e, di conseguenza, non si affatichino.
- Uscire all’aperto durante le pause
Oltre ai potenziali effetti collaterali ci sono anche i pro:
L’uso dei visori può anche offrire benefici per la vista, come il miglioramento della coordinazione occhio-mano, della percezione della profondità, del tempo di reazione, della memoria visiva e della consapevolezza periferica (capacità di vedere oggetti che non si trovano nella tua linea visiva centrale).
Nei pazienti con ambliopia (occhio pigro) e nelle persone ipovedenti, l’uso appropriato dei visori VR può aiutare a migliorare la vista.
Secondo il National Institute of Health: “I videogiochi possono migliorare la consapevolezza spaziale e la visione periferica. Tuttavia, dobbiamo imparare a giocare con moderazione per evitare i problemi causati dalla sindrome da visione al computer, tra cui secchezza oculare e DES”.
Mentre il mercato globale della VR continua a crescere e svilupparsi, raggiungendo cifre notevoli, è fondamentale prestare attenzione alla salute degli occhi e utilizzare la tecnologia in modo responsabile, tenendo conto delle necessarie precauzioni e limitando l’uso prolungato dei visori VR.
Insomma, come per tutte le tecnologie, passate e future, farne un uso parsimonioso può contribuire a godere dei vantaggi della VR senza mettere a rischio la salute visiva: le passate generazioni sono cresciute con la frase “non stare troppo davanti al televisore”, le successive cresceranno con “non stare troppo davanti al visore”.
L’evoluzione continua.