Il principale produttore di portafogli hardware, Ledger, si è trovato ancora una volta al centro di una tempesta di critiche a seguito dell’introduzione di un controverso nuovo aggiornamento del firmware. L’aggiornamento del firmware 2.2.1 introduce una funzione di ripristino nota come “Recupera” che consente a Ledger di eseguire il backup delle parole segrete, tutto questo ha sollevato polemiche e scatenato un controverso dibattito all’interno della comunità Crypto.
La notizia che il nuovo aggiornamento possa un qualche modo mettere a rischio la sicurezza dei propri Assets ha ovviamente messo in dubbio la natura stessa per cui questo hardware nasce, ossia la totale privacy delle chiavi private che per nessun motivo vengono condivise o visualizzate sui nostri Devices, come invece accade invece per altri portafogli “non custodial” come il noto MetaMask.
Ad aggravare ulteriormente la situazione è il controverso requisito per la registrazione Know Your Customer (KYC) che ha accompagnato il rilascio dell’aggiornamento del firmware. Questa registrazione impone agli utenti di inviare una fotografia della propria carta d’identità, una mossa vista come in antitesi rispetto all’ etica della privacy profondamente radicata nella comunità Crypto.
In passato la società ha già dovuto affrontare critiche relative a problemi di ackeraggi e violazioni della privacy e sicuramente la memoria del passato sta aggravando la reazione della comunity. Vedremo se e come Ledger cercherà di placare i rumors e le critiche che il nuovo aggiornamento sta causando.
Sicuramente il fatto che si stia andando verso una KYC anche per quanto riguarda i “cold wallet” è un chiaro segno di come per gli enti governativi mondiali la “mass adoption” non vada di pari passo con l’anonimato e la privacy, ma d’altronde chi davvero sperava che si potessero detenere milioni di euro senza che le istituzioni ne siano al corrente resterà probabilmente deluso.